Back

Trasformazione digitale in Europa: ecco la “bussola digitale” al 2030

La Commissione europea, il 9 Marzo, ha presentato la Bussola Digitale, programma che racchiude in quattro punti cardinali: visione, obiettivi e modalità; per consentire la trasformazione digitale in Europa entro il 2030.
Il documento pubblicato oggi rappresenta l’inizio di un processo di inclusione. Assieme al Parlamento europeo, agli Stati membri e agli altri portatori di interessi, lavoreremo affinché l’Europa diventi il partner prospero, determinato e aperto che vogliamo che sia a livello mondiale e per far sì che ciascuno di noi possa beneficiare appieno del benessere generato da una società digitale inclusiva.” Questa la visione spiegata da Margrethe Vestager , la vicepresidente per il Digitale della Commissione durante l’intervento fatto alla conferenza stampa di presentazione.
Si apre così il decennio digitale europeo che sarà di fondamentale importanza per arrivare ad un’economia a impatto climatico zero, circolare e resiliente.
Durante la pandemia, sono state proprio le tecnologie digitali che hanno reso possibile il mantenimento di una vita sociale ed economica e ancora di più domani, in una società post-pandemica saranno il fattore di differenziazione per una transizione verso una società con economia sostenibile.
A tal proposito Breton, Commissario per il Mercato Interno ribadisce “Come continente l’Europa deve garantire che i suoi cittadini e le sue imprese abbiano accesso a una gamma di tecnologie all’avanguardia che renderanno la loro vita migliore, più sicura e persino più ecologica, a patto che siano dotati delle competenze necessarie per utilizzarle. È così che daremo vita insieme a un’Europa resiliente e sovrana dal punto di vista digitale nel mondo post-pandemia. Siamo entrati nel decennio digitale europeo.”

Bussola Digitale i quattro punti cardinali:

  1. Cittadini dotati di competenze digitali e professionisti altamente qualificati nel settore digitale.
    Obiettivo entro il 2030: l’80% della popolazione adulta dovrà possedere le competenze digitali di base e 20 milioni di specialisti dovranno essere impiegati nell’UE settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, con un aumento del numero di donne operative nel settore;
  2. Infrastrutture digitali sostenibili, sicure e performanti.
    Obiettivo entro il 2030: connettività Gigabit per tutte le famiglie dell’UE e tutte le zone abitate con copertura 5G, il 20% della produzione mondiale dovrà essere rappresentata da semiconduttori sostenibili e all’avanguardia; dovranno essere installati in UE 10.000 nodi periferici a impatto climatico zero e altamente sicuri e l’Europa dovrà dotarsi di un computer quantistico;
  3. Trasformazione digitale delle imprese.
    Obiettivo entro il 2030: tre imprese su quattro dovranno utilizzare servizi di cloud computing, big data e intelligenza artificiale; oltre il 90% delle PMI dovrà aver raggiunto un livello base di intensità digitale e raddoppiare il numero di imprese unicorno nell’UE;
  4. Digitalizzazione dei servizi pubblici.
    Obiettivo entro il 2030: tutti i servizi pubblici disponibili online, tutti i cittadini avranno accesso alla propria cartella clinica elettronica e l’80% dei cittadini utilizzatori dell’identificazione digitale (eID).

Progetti multinazionali.
La Commissione, inoltre grazie ai finanziamenti dell’UE previsti per la ripresa e la resilienza potrà agevolare le cooperazioni tra gli Stati membri garantendo una portata e un’intensità senza precedenti. Progetti multinazionali dove confluiranno investimenti provenienti dal bilancio dell’UE, dagli Stati membri e dall’industria. Gli Stati membri si sono impegnati, come obiettivo del Recovery fund, di assegnare almeno il 20% al digitale.
Tra i progetti previsti sono presenti: un’infrastruttura di elaborazione dati paneuropea interconnessa, la progettazione e la diffusione di processori a consumo ridotto affidabili di prossima generazione e le amministrazioni pubbliche connesse.

Diritti e principi digitali per i cittadini europei.
La Commissione, sottolineando come i diritti e i valori del singolo cittadino siano al centro del modello europeo dell’UE per il digitale, ha proposto l’elaborazione di un quadro di principi digitali che servirà a garantire l’accesso ad una connettività di alta qualità, competenze digitali sufficienti a servizi pubblici e a servizi online equi e non discriminatori, andando a garantire che gli stessi diritti applicabili nel mondo offline possano essere pienamente esercitati online.

Partenariati internazionali.
Nel programma infine è prevista una promozione della propria agenda digitale sulla scena mondiale, così da consentire all’UE di lavorare con partner di tutto il mondo creando nuovi strumenti di cooperazione esterna per il conseguimento di obiettivi globali comuni.
Tra le proposte della Commissione è già presente l’istituzione di un nuovo Consiglio UE-USA per il commercio e la tecnologia.