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Transizione 4.0 e investimenti sostenibili, 400 milioni già disponibili

Al via la prima fase del bando 2023 per le aziende del Mezzogiorno

Inizia la prima fase del bando Investimenti sostenibili 4.0, il 20 settembre, infatti, apre lo sportello per la compilazione delle richieste di agevolazioni per la transizione 4.0. Questa edizione 2023 dispone di un budget di 400 milioni di euro, stanziati dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. È dedicata alle micro, piccole e medie imprese delle regioni meno sviluppate del Mezzogiorno, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia.
Le proposte ammissibili devono riguardare progetti imprenditoriali con investimenti innovativi, sostenibili e con l’utilizzo di tecnologie digitali, in linea con il Piano nazionale di transizione 4.0. L’effettivo invio delle domande potrà essere effettuato a partire dal 18 ottobre 2023. L’agevolazione per la transizione 4.0 combina un finanziamento a tasso agevolato con un contributo in conto impianti. Inoltre, del totale dei fondi disponibili, il 25% è riservato ai progetti presentati dalle micro e piccole imprese.

Le date da segnare in agenda:
dalle ore 10 del 20 settembre 2023
è possibile avviare la compilazione delle domande sul sito di Invitalia;
dalle ore 10 del 18 ottobre 2023
l’invio vero e proprio delle proposte progettuali.

Transizione 4.0, progetti ammissibili e punteggio aggiuntivo

I progetti proposti devono prevedere investimenti innovativi, con contenuto tecnologico elevato e sostenibili, attraverso l’utilizzo delle tecnologie abilitanti:
additive manufacturing;
big data analytics;
blockchain;
cloud computing;
cybersecurity;
intelligenza artificiale;
internet of things;
realtà aumentata;
robotica avanzata.

Inoltre, ci sarà un punteggio aggiuntivo per i progetti con elevato contenuto di sostenibilità, come:
programmi mirati a facilitare la transizione dell’azienda verso il concetto di economia circolare;
iniziative mirate a potenziare l’efficienza energetica delle piccole e medie imprese, riducendo il consumo di energia primaria rispetto ai livelli di consumo medio registrati in precedenza. Tale riduzione dovrebbe essere quantificata come una capacità del progetto di generare un risparmio energetico pari o superiore al 5% rispetto ai consumi dell’anno precedente alla data di presentazione della domanda;
progetti che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi climatici stabiliti dall’Unione Europea. Questi obiettivi comprendono la capacità del piano di investimento di contribuire sia alla mitigazione dei cambiamenti climatici sia all’adattamento ai cambiamenti climatici, come definiti nell’articolo 9 del regolamento (UE) 2020/852;
adesione a un sistema di gestione ambientale o di miglioramento dell’efficienza energetica, oppure il possesso di una certificazione ambientale relativa alla linea di produzione coinvolta nel piano di investimento, ma con l’impegno di mantenere tale certificazione per almeno tre anni.

transizione 4.0, Investimenti sostenibili 4.0

Transizione 4.0, le agevolazioni

Le agevolazioni per la transizione 4.0 coprono fino al 75% delle spese ammissibili. Infatti, il bando Investimenti sostenibili 4.0 è costituito da:
un finanziamento a tasso agevolato, 25% delle spese ammissibili per le micro e piccole imprese oppure del 35% nel caso di medie imprese;
un contributo in conto impianti, 50% delle spese ammissibili per le micro e piccole imprese oppure del 40% nel caso di medie imprese.

Le spese ammissibili per la transizione 4.0 non devono essere inferiori a 750.000 euro e non superiori a 5 milioni di euro oppure equivalere al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato. Invece, nel caso di imprese individuali o società di persone, le spese idonee si basano sull’ultima dichiarazione dei redditi.

Transizione 4.0, le aziende che possono presentare domanda

I progetti per la transizione 4.0 ammissibili devono essere presentati dalle PMI, quindi micro, piccole e medie imprese, del Mezzogiorno che alla data di presentazione della domanda devono essere:
legalmente costituite, registrate e attive nel registro delle imprese;
in pieno possesso e libero esercizio dei propri diritti, senza essere in liquidazione volontaria o soggette a procedure concorsuali;
non in una situazione di difficoltà al 31 dicembre 2019, fatta eccezione per le deroghe concesse alle micro e piccole imprese dalla normativa sugli aiuti;
operanti secondo la contabilità ordinaria e con almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese, o, nel caso di imprese individuali e società di persone, con almeno due dichiarazioni dei redditi presentate;
conformi alle normative vigenti in materia di edilizia e urbanistica, lavoro, sicurezza sul lavoro, tutela ambientale e obblighi contributivi;
senza aver effettuato una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento nei due anni precedenti la presentazione della domanda.

Nel Decreto direttoriale 29 agosto 2023 – Investimenti sostenibili 4.0 sono definiti i termini e le modalità di presentazione delle domande di ammissione alle agevolazioni.

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