Ecco cosa cambierà nel 2023
Sono in arrivo alcune novità che riguardano l’accesso al Superbonus 110% nel 2023. Alla fine di ogni anno il Governo è tenuto a fornire delle nuove informazioni riguardo la maxi-agevolazione per la ristrutturazione degli edifici. Di questo se ne è parlato lo scorso 14 dicembre poiché è stato proposto alla Camera dei deputati la legge che riguarda le misure previste per la ristrutturazione e la ricostruzione di case e condomini. Particolare attenzione verrà posta all’efficienza energetica e alla sicurezza informatica. Si prevede che il Governo rimodulerà l’aliquota del Superbonus dal 110% al 90% nel 2023.
Le ultime novità
Il Ministero dell’Economia Giorgetti dichiara che vi è la possibilità di ottenere una proroga della scadenza della CILAS – un nuovo titolo abilitativo introdotto dal Decreto Semplificazioni bis, la cui finalità è quella di rendere più semplici le procedure burocratiche che riguardano i lavori edili. Infatti, pare che i proprietari di edifici ad uso condominiale potranno usufruire dell’agevolazione con una aliquota pari al 110% qualora presentino la documentazione per l’avvio dei lavori entro il 31 dicembre dell’anno corrente. L’emendamento protagonista della discussione avvenuta il 14 dicembre alla Camera dei deputati dovrebbe fare diventare operativa la Manovra 2023. Se diventerà ufficiale, molti edifici che sono rimasti esclusi potranno rientrare nel Superbonus 110. Dunque, è possibile accedere al massimo dell’aliquota se gli interessati riescono ad ottenere l’abilitazione per la demolizione o la ricostruzione di un edificio entro la fine del 2022.
I requisiti per usufruire del Superbonus 110%
I cittadini che invece vogliono usufruire del Superbonus per le case private o le villette bifamiliari bisognerà attenersi alle misure stabilite dal Governo Meloni e confermate dalla Legge Bilancio. Dunque, potranno accedere all’agevolazione fino al 31 marzo 2023 i proprietari di immobili monofamiliari che hanno apportato dei lavori che si trovano in stato di avanzamento del 30% entro il 30 settembre 2022, a patto che l’edificio non sia una villa unifamiliare.
Inoltre, qualora si dichiari un ISEE inferiore a 15.000 €, sarà possibile ottenere il 90% della della detrazione sui lavori di ristrutturazione. Se, invece, il reddito ISEE è superiore e i lavori hanno inizio nel 2023 l’aliquota è inferiore:
è pari al 70% per le spese sostenute nel 2024;
è pari al 65% per quelle sostenute nel 2025.
Tuttavia, crediti fiscali ottenuti sono spendibili nell’arco di dieci anni.
Chi Può Richiedere Il Superbonus 110 Nel 2023?
Ricapitolando, il 2023 offre la possibilità a molti cittadini di accedere all’agevolazione sul proprio edificio, anche se bisogna aspettarsi delle variazioni delle aliquote. Tuttavia, possono usufruirne i proprietari di:
condomini;
edifici monofamiliari;
edifici composti da due a quattro unità, con un unico proprietario oppure in comproprietà;
gli enti del Terzo Settore.
Bisogna sottolineare, però, che solo alcuni di loro potranno richiedere il Superbonus con una aliquota piena, cioè al 110%. Coloro che possono sfruttarla nella sua totalità sono:
i condomini che hanno presentato la CILAS o l’approvazione per la demolizione o la ristrutturazione;
le villette unifamiliari, per chi ha un ISEE inferiore a 15.000 euro entro marzo 2023;
le case popolari entro la fine del 2023. Le case popolari e le cooperative edilizie potranno accedere all’agevolazione fino al 110% entro il 31 dicembre 2023 ma solo nel caso in cui i lavori siano completi almeno fino al 60% entro il 30 giugno 2023.
Corso Superbonus 110%
Tutti coloro che vogliono approfondire le agevolazioni previste dal Superbonus 110% possono accedere al corso presente all’interno del catalogo di Accademia Da Vinci. Il corso proposto, fornisce le principali nozioni per poter effettuare lavori con il Superbonus 110%. Saranno illustrate tutte le tipologie di intervento agevolabili e come queste possono essere applicate, le fasi di verifica e progettazione per poi definire gli adempimenti a cui far fronte per ottenere la cessione del credito. Inoltre, il corso è accreditato al CNI – Consiglio Nazionale Ingegneri e al termine verranno rilasciati due Crediti Formativi Professionali cbe consentono ai professionisti di accedere all’Albo e quindi offrire i propri servizi.
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