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Il Programma GOL: Rilancio dell’occupazione

Il Programma GOL per il rilancio dell’occupazione nel nostro Paese è un importante obiettivo  per il quale sono state allocate risorse pari a 4,4 miliardi di euro, in aggiunta ai 600 milioni di euro per rafforzare i centri per l’impiego e ad altri 600 milioni per il sistema duale.

Il Programma GOL: Rilancio dell’occupazione

Il programma GOL, acronimo di “Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori”, è stato introdotto dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e dal  Ministro dell’Economia con decreto interministeriale al fine di rilanciare l’occupazione, il reinserimento lavorativo in Italia e combattere la disoccupazione grazie ad una serie di strumenti e misure.

Gli obiettivi del programma GOL PNRR

    • Superare l’eterogeneità delle prestazioni e dei servizi garantiti nei territori. Esigibilità degli stessi sulla base delle risorse disponibili;
    • Indirizzare gli investimenti verso l’offerta di servizi digitali, anche in direzione di una presenza fisica con la diffusione capillare dei CPI;
    • L’integrazione con le politiche attive regionali;
    • L’integrazione con le politiche della formazione
    • La rete territoriale dei servizi;
    • La personalizzazione degli interventi a seconda dell’età, del livello di competenze, della complessità del bisogno, delle esigenze di conciliazione, del contesto del mercato del lavoro di riferimento, dei fabbisogni espressi dalle imprese, delle concrete opportunità occupazionali;
    • La cooperazione tra sistema pubblico e privato;
    • Il coinvolgimento delle imprese e del territorio;
    • Accelerazione e completamento della realizzazione del Sistema informativo unitario del lavoro, osservazione capillare e in tempo reale dell’attuazione a livello di singolo centro per l’impiego;
    • Sviluppo strumenti analitici per la conoscenza dei sistemi locali del lavoro e la previsione dei nuovi fabbisogni di competenze richiesti;
    • Sviluppo di progetti innovativi e sperimentali;
    • Accordi per realizzare percorsi di formazione per riqualificare i lavoratori già occupati e potenziare le loro conoscenze fra:
      • Enti del Terzo settore;
      • Soggetti pubblici e privati;
      • Autonomie locali;
      • Associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.

Arco temporale

Il Programma GOL per il  rilancio dell’occupazione si inserisce nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con il medesimo orizzonte temporale, ossia il quinquennio 2021/2025.

Il Programma GOL: Rilancio dell'occupazione

I traguardi finali del GOL

Il programma deve raggiungere seguenti traguardi :

    • Almeno 3 milioni di beneficiari entro il 2025 di cui almeno il 75% devono essere donne, disoccupati di lunga durata, persone con disabilità, giovani under 30, lavoratori over 55;
    • Almeno 800 mila dei 3 milioni di cittadini, dovranno essere coinvolti in attività di formazione, di cui 300 mila per il rafforzamento delle competenze digitali;
    • Talmeno l’80% dei CPI in ogni regione entro il 2025 deve rispettare gli standard definiti quali livelli essenziali in GOL;
    • Almeno 250 Centri per l’impiego hanno completato entro il 2022 il 50% delle attività (escluse le infrastrutturali) previste nel Piano regionale di rafforzamento;
    • 500 Centri per l’impiego almeno hanno completato tutte le attività previste nel Piano regionale entro il 2025;
    • Almeno 135 mila ragazzi o ragazze in più partecipano al Sistema Duale entro il 2025 almeno l’80% dei Centri per l’impiego in ogni Regione entro il 2025

Come accedere al GOL

La porta d’accesso al GOL sono i centri per l’impiego (CPI). Pertanto, per coloro che accedono agli strumenti di sostegno al reddito dopo l’avvio di GOL, il Patto di servizio o il Patto per il lavoro dovranno necessariamente recepirne gli interventi e questi dovranno essere attivati entro quattro mesi dall’avvio della fruizione della prestazione economica.

Al fine di  garantire l’assistenza, CPI e organismi autorizzati potranno anche prevedere convenzioni non onerose con:

  • Gli Ordini, i Collegi professionali e le associazioni costituite ai sensi degli articoli 4, comma 1, e 5, Legge 4 del 2013;
  • Con le associazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale dei lavoratori autonomi iscritti e non iscritti ad Albi professionali.

I beneficiari del programma

    • Cittadini beneficiari di ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro;
    • Lavoratori fragili o vulnerabili:
      • Giovani NEET (meno di 30 anni);
      • Donne in condizioni di svantaggio;
      • Persone con disabilità;
      • Lavoratori maturi (55 anni e oltre).
    • Disoccupati percettori di NASPI o DIS-COLL;
    • Percettori del Reddito di Cittadinanza;
    • Disoccupati senza sostegno al reddito:
      • Disoccupati da almeno 6 mesi;
      • Altri lavoratori con minori opportunità occupazionali (giovani e donne, anche non in condizioni di fragilità);
      • Lavoratori autonomi che cessano l’attività o con redditi molto bassi;
    • Lavoratori con redditi molto bassi (ai sensi Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze dell’art. 4, co. 15-quater, del DL n. 4/2019);
    • Lavoratori autonomi titolari di Partita IVA, come previsto dalla Legge di Bilancio 2022, ai commi 251-252;
    • Lavoratori autonomi con partita IVA;
    • Lavoratori autonomi che cessano in via definitiva la propria attività professionale.
garanzia di occupabilità dei lavoratori

I percorsi di ricollocazione lavorativa

Il piano messo a punto dal Governo è suddiviso in cinque percorsi differenziati in base all’esperienza lavorativa e alle caratteristiche del soggetto interessato. Si tratta di un iter a cavallo tra formazione, accompagnamento al lavoro e aggiornamento.

Questi i 5  percorsi per il lavoro distinti per profili:

      • Per chi è più facilmente occupabile è previsto un percorso lineare di reinserimento lavorativo;
      • Per chi ha bisogno di adeguare le proprie competenze c’è un percorso di aggiornamento “upskilling”, che prevede interventi formativi prevalentemente di breve durata e dal contenuto professionalizzante;
      • Per chi è più distante dal mercato del lavoro verrà avviato un percorso di riqualificazione “reskilling”, che si traduce in una robusta attività di formazione, con un focus a quelli che sono i profili più richiesti;
      • Per i casi più complessi, si andrà ad attivare il percorso di lavoro e inclusione, che fa leva sulla collaborazione con la rete dei servizi territoriali, come quelli educativi, sociali, sanitari, di conciliazione.

Ricollocazione per situazione di crisi aziendale

Nella specifica situazione di crisi aziendale, si attiva un percorso di ricollocazione collettiva, attraverso la valutazione delle chanches occupazionali, della professionalità dei lavoratori coinvolti e del contesto territoriale di riferimento per individuare soluzioni idonee all’insieme dei lavoratori stessi.

L’elemento che accomuna i diversi percorsi è la personalizzazione, che permetterà di delineare la soluzione più adatta in base alle esigenze dei singoli soggetti.