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Esonero contributivo per la parità di genere: come ottenerlo

Ecco le istruzioni per ottenere l’esonero contributivo per la parità di genere

Nel mese di novembre è stato pubblicato dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali il decreto n. 349 che chiarisce modalità di concessione degli esoneri contributivi per le aziende che acquisiscono la certificazione di parità di genere. Il provvedimento, in accordo con quanto definito dai Ministri per le Pari Opportunità, prevede uno sgravio contributivo per i datori di lavoro che hanno attuato specifiche misure per la riduzione delle differenze di genere nel proprio organico, a patto che siano certificate da enti accreditati.

Come ottenere la certificazione

Nella certificazione devono essere specificati gli interventi messi in atto per evitare qualsiasi tipo di discriminazione di genere. Le imprese, quindi, dovranno impegnarsi per abolire il divario di genere, permettendo una parità salariale per entrambi i sessi e tutelando la maternità. Le aree di valutazione sono le seguenti:

cultura e strategia;

governance;

processi HR;

opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda;

equità remunerativa per genere;

tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

Per ogni area di valutazione vengono identificati degli specifici KPI da monitorare al momento del rilascio della certificazione e nei due anni successivi. Una volta ottenuta la certificazione, l’azienda dovrà presentare domanda all’INPS in via telematica per ottenere gli esoneri contributivi. Nella domanda bisogna inserire:

i dati identificativi dell’azienda;

la retribuzione media mensile stimata relativa al periodo di validità della certificazione;

l’aliquota media dei contributi relativa al periodo di spettanza dell’agevolazione, oltre la forza media aziendale stimata.

I benefici per le aziende

Le aziende che riusciranno a conseguire la certificazione sulla parità di genere avranno diritto a:

uno sgravio sul versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, esclusi premi e contributi INAIL;

l’1% dei complessivi contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per il personale impiegato nel periodo di validità della certificazione;

un massimo di 50.000 euro annui.

Tuttavia, per usufruire dell’esonero contributivo bisogna rispettare le seguenti condizioni:

possesso del DURC;

assenza di provvedimenti di sospensione dei benefici contributivi adottati dall’Ispettorato nazionale del lavoro.

Sistema premiale

Tuttavia, è necessario sottolineare che lo sgravio contributivo non è l’unico vantaggio per le aziende che ottengono la certificazione sulla parità di genere. Infatti, una volta conseguito, le imprese potranno beneficiare di un sistema premiale innovativo considerando il panorama legislativo italiano, a cui possono accedere tutti i datori di lavoro a prescindere dalle dimensioni e dal numero del personale presente in azienda. Di seguito i benefici:

un punteggio premiale per la valutazione di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti;

una riduzione del 30% della garanzia fideiussoria per la partecipazione a gare pubbliche;

acquisizione di un miglior posizionamento in graduatoria nei bandi di gara relativi a servizi e forniture.

L’impresa, inoltre, potrà ottenere una buona visibilità in termini di “brand reputation”, ossia una buona reputazione di cui godere sia dal punto di vista imprenditoriale che da quello dei lavoratori o potenziali dipendenti. Questa misura, si inserisce nei criteri ESG, fondamentali per la qualificazione delle organizzazioni agli occhi degli stakeholders.

Infine, sono previsti interventi finalizzati a promuovere la parità salariale e l’assunzione di personale femminile nel mercato del lavoro, in accordo con quanto indicato nel PNRR. I fondi sono resi disponibili dal Dipartimento delle Pari Opportunità per incentivare le aziende a conseguire la certificazione e a usufruire delle agevolazioni, specialmente per le PMI.