Back

Dispersione scolastica: un fenomeno in crescita in Italia

La dispersione scolastica è un fenomeno che sta repentinamente crescendo in Italia

La dispersione scolastica è in crescita e non è semplice da gestire. Sono necessarie misure adeguate che siano in grado di contrastare questo fenomeno anche se comporta dei costi sociali e individuali ingenti. Tuttavia, per analizzare le cause della dispersione scolastica, è necessario ricercare i fattori che la alimentano, tra questi la mancata fruizione dei servizi d’istruzione per i ragazzi in età scolare.

Dispersione scolastica e giovani NEET

Dai risultati delle prove invalsi del 2022, risulta che il 9,7% degli studenti con un diploma di scuola superiore non è ancora in possesso delle competenze necessarie stabilite dagli standard delle INVALSI per iscriversi all’università o entrare nel mondo del lavoro. Addirittura, risulta che il 12,7% dei giovani non porta a termine il percorso di studi superiore. Questi dati non fanno presagire nulla di buono, soprattutto se si considera che i ragazzi lasciano la scuola principalmente per motivi socio-economici, rimarcando l’inefficienza delle istituzioni scolastiche. La povertà delle famiglie e del territorio d’origine piuttosto che le differenze culturali e l’incertezza occupazionale, sono tutti fattori che incidono sull’abbandono scolastico. Ciò significa condannare le giovani generazioni a rinunciare ad avere un’adeguata educazione e un futuro migliore con meno opportunità di lavoro, rimarcando ancora di più le disuguaglianze che hanno generato questo fenomeno. In base a quanto riportato dal tasso di disoccupazione ISTAT Q2 2022, in Italia circa 2 milioni di ragazzi di età compresa tra i 15 e i 29 anni non lavorano, non studiano e non sono iscritti a percorsi di formazione. La percentuale è abbastanza alta, il 23,1% sul numero complessivo totale dei giovani italiani. Inoltre, il 16,9% dei ragazzi di questa età vorrebbe lavorare, ma non riesce a trovare un impiego. Si tratta, quindi, di dati estremamente preoccupanti.

dispersione scolastica

I risultati dei report  

Dalle analisi effettuate risulta che la dispersione scolastica in Italia riguarda soprattutto i maschi: la percentuale di abbandono è pari allo 0,59% dei ragazzi contro lo 0,5 delle femmine. Questo fenomeno è maggiormente accentuato nel Mezzogiorno soprattutto nelle isole maggiori, Calabria e Campania. In particolare il tasso di abbandono per la scuola superiore è pari al 4,5% in Sardegna, 4,1% in Campania e 3,9% in Sicilia. Anche gli stranieri che risiedono nel territorio italiano lasciano precocemente la scuola molto prima degli italiani, mentre gli alunni stranieri nati in Italia si ambientano con maggiori facilità perché vivono da subito immersi nella cultura nazionale e quindi si adattano al sistema scolastico italiano. Un altro fattore che incide nella dispersione scolastica è l’età. Gli alunni che vengono bocciati tendono ad abbandonare prima il percorso scolastico; abbandonano con meno frequenza gli studi i ragazzi iscritti ai licei, la percentuale sale per gli iscritti negli istituti tecnici o professionali.

Le difficoltà del mismatch tra domanda e offerta di lavoro

Il sistema informativo Excelsior sottolinea che, per quanto riguarda il mondo del lavoro, sono molte le posizioni lavorative che non vengono coperte a causa dell’insufficienza di persone in possesso delle competenze specialistiche richieste. Pertanto, le aziende riscontrano particolare difficoltà nel trovare profili adeguati per le mansioni ricercate. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro è oramai un argomento che sta assumendo sempre più rilevanza date le incongruenze persistenti tra le offerte di lavoro e i profili che si candidano. Proprio per questo motivo, oggi si sente parlare di “fuga di cervelli” cioè i giovani che cercano fortuna all’estero dato che non riescono a crescere e a realizzarsi nel proprio territorio nativo. I numeri sono in crescita: 1,2 milioni di ragazzi di età compresa tra i 18 e i 34 anni sono attualmente residenti all’estero. A questo punto, bisogna chiedersi come contrastare questo fenomeno per evitare che migliaia di ragazzi abbandonino gli studi e per limitare anche i danni economici per la società.

Fortunatamente, oggi esistono diverse politiche attive, come il programma GOL, messe a punto dal Governo, per garantire l’inserimento e la riqualificazione professionale dei cittadini Italiani in modo da poterli inserire nel mondo del lavoro una volta completati gli adeguati percorsi di formazione. Invitiamo, quindi, a consultare il catalogo dei corsi presente nella sezione “welfare” del sito di Accademia Da Vinci. In qualità di ente di formazione accreditato, accompagniamo i ragazzi in percorsi mirati tenendo conto delle attitudini e del profilo personale.

Clicca qui per saperne di più: https://www.davinciformazione.com/politiche-attive/

Se, invece, desideri acquisire maggiori competenze, puoi consultare il nostro catalogo di corsi professionalizzanti per arricchire il tuo CV con nuove soft e hard skill richieste nel mondo del lavoro. Di seguito il link: https://www.davinciformazione.com/corsi-professionalizzanti/

 

Tel. 02 40703070

Email: info@davinciformazione.com