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Direttiva UE 2023: tutte le novità sull’efficientamento energetico

La direttiva UE prevede degli interventi specifici per garantire l’efficienza energetica

In base a quanto riportato nella direttiva UE sarà necessario effettuare interventi di ristrutturazione per quanto riguarda gli edifici privati per ridurre l’impatto ambientale e renderli più efficienti dal punto di vista energetico. È importante chiarire che l’efficienza energetica viene calcolata su una scala che va dalla A alla G, cioè dalla più alla meno efficiente. La direttiva interviene affinché tutti gli immobili europei raggiungano la classe energetica E entro il 2030 e quella D nel 2033.

Cosa prevede la direttiva?

L’ attenzione sulla direttiva europea “EPBD” sulle case green è data dall’imminente riunione che si terrà il 9 febbraio prossimo dalla commissione Industria, Ricerca ed Energia dell’Europarlamento per votare definitivamente sul provvedimento che, se verrà approvato, entrerà in vigore nell’arco di sei mesi portando delle conseguenze non indifferenti. L’Italia ha già annunciato come la pensa a riguardo: tale provvedimento sembra a tutti gli effetti una tassa patrimoniale sulla casa. Perciò, ha deciso di opporsi alla direttiva. È vero che nell’ultimo anno gli interventi energetici hanno generato un risparmio importante, contribuendo a fronteggiare la crisi energetica in corso, ma è anche vero che la nuova direttiva introduce delle novità a cui è bene prestare molta attenzione.

direttiva UE su efficienza energetica

L’obiezione di Fratelli d’Italia

Entriamo nel dettaglio per fare chiarezza. L’obiettivo finale sembra essere quello di ridurre del 55% di CO2 entro il 2023, ciò significa che in tempi brevissimi gli edifici privati devono mettersi in regola con gli obiettivi ambientali. In questo modo sarà possibile abbattere le emissioni nocive che provengono dai loro consumi del 40%. Nella bozza di legge è specificato che gli edifici sono tenuti a consumare poca energia e devono essere alimentati da fonti rinnovabili, perciò sono bandite le emissioni di carbonio da combustibili fossili. Gli interventi di ristrutturazione saranno necessari per rispettare quanto previsto dalla normativa, per diminuire l’impatto climatico e per raggiungere la classe D entro il 2033. Tuttavia, gli edifici storici, ossia quelli che appartengono ai beni culturali delle città e dei borghi, sono esentati dalla ristrutturazione e quindi non dovranno sottoporsi a questi interventi. Tommaso Foti, il capogruppo di Fratelli d’Italia, si è pronunciato a riguardo sottolineando che questa direttiva sembra un tentativo dell’Unione Europea di rifilare all’Italia una patrimoniale camuffata che andrà a ledere i diritti dei proprietari. Aggiunge che la possibilità di vendere o affittare un edificio che appartiene a una classe energetica alta è un’idea irrealistica per cui ha provveduto a riportare in parlamento una soluzione. Foti sostiene che tale direttiva potrebbe comportare un impatto devastante sul mercato immobiliare, sui cittadini e sulle famiglie perché non tiene conto della sostenibilità sociale. Infatti, gli interventi sulla sostenibilità ambientali sono applicabili solo tenendo conto di una adeguata gradualità temporale.

Sempre più richieste figure professionali in campo energetico

Data la sempre più importante rilevanza che stanno assumendo le tematiche riguardanti la sostenibilità e il cambiamento climatico, le figure professionali che siano in grado di gestire efficientemente l’utilizzo dell’energia sono sempre più richieste sia nel pubblico che nel privato. In vista dell’arrivo di nuove direttive sui consumi energetici, le aziende stanno cercando personale per evitare di dover investire risorse economiche finanziarie che vadano oltre i confini dei budget aziendali.

È chiaro che in questa ottica vi è bisogno di figure professionali informate e in grado di gestire al meglio i costi energetici. Tra questa spicca la figura dell’EGE – Esperto in gestione dell’energia, sempre più ricercata nel pubblico e nel privato. Questa figura ricerca le migliori tecnologie per aumentare la prestazione energetica dell’organizzazione, riduce i costi di approvvigionamento energetico ed incentiva il ricorso a fonti energetiche rinnovabili.

Accademia Da Vinci ha a disposizione nel suo ricco catalogo formativo un corso di 23 ore, accreditato al CNI, e che rilascia 23 CFP sulla figura di Esperto in gestione dell’energia. A seguito del corso, inoltre, sarà possibile sostenere l’esame con l’ente certificatore RINA per il conseguimento della qualifica professionale.

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