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Decontribuzione Sud 2023: agevolazione contributiva per le imprese

La misura Decontribuzione Sud prevede agevolazioni contributive per le imprese del Sud Italia

È stata rinnovata la misura “decontribuzione Sud” anche per il 2023. Il Ministero del Lavoro ha dichiarato di aver ricevuto l’autorizzazione dall’Unione Europea per utilizzare i fondi destinati ai datori di lavoro che esercitano nel Mezzogiorno e nelle regioni ritenute in condizioni di svantaggio. Dunque, coloro che presentano tali requisiti possono beneficiare di questa agevolazione. Lo sgravio contributivo è pensato per le aziende del Sud Italia e per favorire l’occupazione.

Cosa prevede la “decontribuzione Sud”

La “decontribuzione Sud”, come già anticipato, è un’agevolazione che prevede uno sgravio dei complessivi contributi previdenziali dovuti dai datori di lavoro pari al 30% fino al 2026, al 20% nel 2027 e al 10% nel 2029 per i contratti di lavoro a tempo indeterminato, determinato e per i contratti di apprendistato. L’obiettivo di questa misura è quello di ridurre gli effetti negativi causati dalla pandemia da Covid-19 andando ad aggravare situazioni già particolarmente difficili. Dunque, è necessario tutelare tutti i livelli occupazionali. Per quanto riguarda il nuovo anno, l’incentivo è stato confermato per tutto il 2023 ed è pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali dovuti dai datori di lavoro, ad esclusione di quelli indetti per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro – INAIL.

Le percentuali

La Legge di Bilancio ha esteso l’esonero questo contributivo fino al 31 dicembre 2029. Tuttavia, sono state rimodulate le percentuali:

30% fino al 31 dicembre 2025;

20% per gli anni 2026 e 2027;

10% per gli anni 2028 e 2029.

Bisogna precisare, però, che anche se la misura è prevista fino al 2029, bisogna aspettare l’autorizzazione dell’UE per poter utilizzare le risorse. L’ultima approvazione risale al 6 novembre 2022, data in cui la Commissione Europea ha approvato la richiesta del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di estenderla per altri 12 mesi della durata dell’esonero contributivo. Dunque, la proroga permette di usufruire della “decontribuzione Sud” fino al 31 dicembre 2023, nel frattempo si rimane in attese delle successive autorizzazioni. Inoltre, si fa presente che a seguito dell’ultima concessione vi è stato anche un aumento di budget di 5,7 milioni di euro e un incremento della somma concessa fino a 2 milioni per impresa.

Chi può ricevere lo sgravio

La misura “Decontribuzione Sud” spetta per tutti i rapporti di lavoro subordinato, purché venga rispettato il requisito geografico della sede di lavoro. Per ricevere i benefici bisogna che i datori di lavoro dimostrino di avere le seguenti prerogative:

la regolarità degli obblighi di contribuzione previdenziale;

l’assenza di violazioni delle norme a tutela delle condizioni di lavoro;

il rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali, regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali.

I destinatari sono i datori di lavoro che devono avere sede legale e/o unità operativa/e situata nelle seguenti Regioni:

Abruzzo;

Basilicata;

Calabria;

Campania;

Molise;

Puglia;

Sardegna;

Sicilia.

Gli esclusi

Sono esclusi dalla misura i datori di lavoro del settore agricolo, coloro che intrattengono rapporti di lavoro domestico e gli enti riportati di seguito:

gli enti pubblici economici e gli istituti autonomi ai sensi della legislazione regionale;

gli enti trasformati in società di capitali, per effetto di procedimenti di privatizzazione;

le ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato;

le aziende costituite in consorzio ai sensi degli articoli 31 e 114 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali;

i consorzi di bonifica e i consorzi industriali;

gli enti morali e gli enti ecclesiastici;

operanti nel settore finanziario.