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Cosa prevede il nuovo Piano 5.0 per la transizione ecologica e digitale?

Tutte le novità del Piano per la Transizione ecologica 5.0 e come coglierle subito!

C’è il via libera da parte della Commissione Europea alla proposta italiana di modifica del PNRR che prevede lo stanziamento di circa 6,3 miliardi di euro per il Piano per la Transizione ecologica 5.0. nel biennio 2024-2025.

Queste risorse andranno a sommarsi a quella già stanziate per il Piano Transizione 4.0 per l’acquisto di beni 4.0, rappresentando un incentivo complementare finalizzato a investimenti di beni o attività diretti a generare un risparmio energetico oppure un miglioramento dell’efficienza energetica.

La proposta di revisione del PNRR è stata presentata dal governo italiano nel corso della scorsa estate rivedendo il capitolo dedicato al RePower EU, che conteneva la strategia dell’UE per rendersi indipendente dal gas russo accelerando il processo di transizione energetica.

Cosa si intende per Transizione ecologica 5.0?

Il Piano per la Transizione ecologica 5.0 nasce dalla necessità di assecondare l’evoluzione dell’industria in considerazione dei cambiamenti possibili in ambito digitale ed ecologico.

Si tratta di una nuova visione in cui vengono messi al centro gli individui e il loro benessere, rendendo le aziende capaci di adattarsi ai momenti di crisi e rendendo la loro attività più sostenibile grazie a una riduzione delle emissioni di CO2.

La spinta al cambiamento è resa indispensabile dalle recenti innovazioni in ambito digitale come l’intelligenza artificiale, la blockchain, il cloud computing, la robotica, che permettono migliorare l’efficienza dei processi in favore di un incremento delle produttività. Al tempo stesso, anche in considerazione della recente crisi energetica, è necessario puntare su nuovi modelli di sviluppo basati sulle fonti rinnovabili, sulla rigenerazione delle risorse e sul riciclo.

Gli incentivi per favorire la transizione 5.0 rappresentano quindi una grande occasione per le aziende italiane che possono così affrontare investimenti significativi per sviluppare competenze adeguate a sostenere la rivoluzione digitale ed ecologica.

Come possono essere investiti i fondi a disposizione?

I dettagli del nuovo Piano per la Transizione ecologica 5.0 saranno oggetto di un Decreto-legge ad hoc atteso per la fine di dicembre 2023 o gli inizi di gennaio 2024.

Dai documenti della Commissione sappiamo però che i 6,3 miliardi di euro dovrebbero essere distribuiti nelle seguenti aree:

  • 3.780 milioni per l’“energy efficiency”
  • 1.890 milioni per “Autoconsumo e autoproduzione”
  • 630 milioni per la “Formazione”.

La cifra dello stanziamento complessivo supera addirittura quella che era stata richiesta dal Governo italiano pari a 4 miliardi di euro. 

Quali sono le misure del Piano per la Transizione ecologica 5.0

Le aziende possono usufruire del credito d’imposta per le spese sostenute tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2025 se investono in:

  • beni strumentali e immateriali 4.0;
  • beni per l’autoproduzione e l’autoconsumo da fonti rinnovabili (biomasse escluse);
  • spese per la formazione dei dipendenti finalizzata all’acquisizione di competenze utili a favorire la transizione ecologica.

L’intensità del beneficio fiscale è relazionata ai miglioramenti conseguiti nell’ambito dell’efficientamento energetico, sono infatti previste aliquote diverse legate alla percentuale di risparmio o di consumo di energia che l’azienda riesce a ottenere. Ovviamente è necessario che i valori siano certificati prima e dopo gli interventi eseguiti per valutarne l’efficacia.

In merito agli incentivi per la Transizione 5.0, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso aveva annunciato la volontà di rifinanziare la Nuova Sabatini Green finalizzata ad agevolare l’accesso al credito delle PMI per l’acquisto di tecnologie e impianti per la produzione diretta da fonti rinnovabili al fine di migliorare l’ecosostenibilità di prodotti o processi produttivi.

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