Bonus Sud è stato prorogato fino al 2023. La Legge Bilancio, infatti, ha prolungato fino al 31 dicembre dell’anno corrente il credito d’imposta per gli investimenti destinati ad aziende e organizzazioni che abbiano la propria sede operativa nelle regioni del Mezzogiorno.
In cosa consiste l’agevolazione Bonus Sud?
Il Bonus Sud è un credito d’imposta disponibile per gli investimenti sostenuti per l’acquisto di beni strumentali, che vengono effettuati dalle aziende ubicate nelle regioni del Sud. Tale agevolazione permette alle PMI del Mezzogiorno di innovare la propria azienda dal punto di vista tecnologico e digitale e di poter recuperare le spese sostenute. Le imprese che decideranno di usufruire del Bonus potranno acquistare macchinari, attrezzature, impianti destinati a stabilimenti già esistenti oppure nuovi.
Cosa prevede?
Il sostegno previsto per le aziende aderenti può arrivare fino ad un massimo del 45% in base alla dimensione dell’organizzazione. Vediamo nello specifico:
le piccole imprese potranno accedere ad un credito d’imposta pari al 45%;
per le aziende di medie dimensioni la percentuale può variare dal 20% al 35%;
le grandi imprese potranno accedere ad un credito d’imposta che oscilla tra 10% e il 25% in base alla regione in cui si trova l’azienda.
Secondo quanto riportato dalle nuove disposizioni, sono previsti incentivi per 65,2 milioni di euro per gli investimenti che riguardano le Zone Economiche Speciali – ZES, e la presenza di aliquote agevolate per il credito d’imposta utilizzato per favorire l’innovazione delle organizzazioni del Mezzogiorno. Tuttavia, è importante specificare che il Bonus Sud è cumulabile con le altre agevolazioni disponibili.
Beneficiari
Le aziende che possono accedere alle agevolazioni previste da Bonus Sud sono le PMI localizzate nelle seguenti regioni:
Campania;
Puglia;
Basilicata;
Calabria;
Sicilia;
Molise;
Sardegna;
Abruzzo.
Inoltre, devono rientrare tra le seguenti categorie:
piccole imprese con 50 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 10 milioni di euro;
aziende di medie dimensioni con meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro;
imprese di grandi dimensioni con più di 250 dipendenti e un fatturato annuo superiore ai 50 milioni di euro.
Tuttavia, nelle regioni possono presentarsi diverse applicazioni del credito d’imposta:
gli acquisti di beni strumentali che vengono effettuati fino al 31 dicembre 2021, le percentuali applicate saranno del 30% per le piccole imprese, del 20% per le medie e del 10% per le grandi;
gli acquisti che verranno effettuati dopo la data sopraindicata, le percentuali si uniformano alle altre Regioni, rispettivamente: 45% per le piccole imprese, 35% per le medie e 25% per le grandi.
coloro che hanno le sedi operative in Abruzzo potranno accedere ad una percentuale del Bonus Sud inferiori rispetto alle altre Regioni del Mezzogiorno: rispettivamente 30%, 20% e 10%.
È necessario specificare che il valore dell’incentivo è riconducibile alla dimensione delle imprese. Dunque, se l’azienda che vuole accedervi rientra in una di queste categorie può presentare domanda presso l’Agenzia delle Entrate. Una volta approvata, potranno beneficiare del credito d’imposta.
I beni che rientrano nel Bonus Sud
I beni strumentali previsti dall’agevolazione Bonus Sud devono bisogna che rispettino specifiche condizioni:
devono essere nuovi e mai utilizzati nei processi produttivi attuali;
possedere il requisito della strumentalità;
essere acquistati per la creazione di un nuovo stabilimento o per l’ampliamento di uno già esistente.
I macchinari e le attrezzature di cui ha bisogno l’azienda devono essere utilizzate necessariamente per apportare un cambiamento importante in termini di produzione, fabbricando beni mai realizzati prima. Tuttavia, non rientrano nelle categorie utilizzabile tramite l’agevolazione Bonus Sud i beni considerati materiali di consumo. Dunque, specificare la funzione del bene acquistato è fondamentale per accedere alla misura. In conclusione, la proroga del Bonus Sud fino al 31 dicembre permetterà alle imprese di rimodernare la propria organizzazione e di applicare i principi dell’industria 5.0 che gli consentirà di tornare competitivi sul mercato.