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60 CFU per l’insegnamento, in arrivo il decreto

Le ultime notizie sul nuovo requisito per entrare nel mondo scuola

Il nuovo sistema di abilitazione per gli insegnanti con i 60 CFU si sta sbloccando. Le ultime novità sono contenute nel decreto PA-bis e si attende in questi giorni il Dpcm che disciplinerà l’organizzazione dei 60 crediti formativi per gli aspiranti docenti.

Cosa sono i 60 CFU insegnamento

Dunque, come più volte annunciato nei mesi scorsi, i 24 CFU andranno in pensione, per fare posto ai 60 CFU, i nuovi Crediti Formativi Universitari. Ugualmente ai passati 24 CFU, i 60 crediti formativi prevedono un percorso nelle discipline antropologiche, psicologiche e pedagogiche, nelle metodologie e tecnologie didattiche e linguistiche. L’obiettivo del Governo è quello di inserire la formazione per diventare docente all’interno del classico percorso di studio universitario, così da acquisire già i 60 CFU durante il percorso di laurea. In questo modo chi deciderà di fare l’insegnante potrà deciderlo dall’università. Questo nell’ottica di una maggiore qualità della scuola, come dichiarato dal Ministro dell’Istruzione.

L’abilitazione sarà permanente e rappresenterà un requisito di accesso fondamentale al concorso ordinario. I nuovi corsi di formazione per aspiranti insegnanti si prevede possano partire entro ottobre, almeno questo è l’obiettivo dichiarato dal Governo. Per ottenere i 60 CFU i costi previsti sono di 2500 euro, probabilmente per chi ha già i 24 CFU si scenderà a 2000 euro. È, invece, previsto che il ministero dell’Istruzione e del Merito programmi l’effettivo fabbisogno di insegnanti per tre anni scolastici, in questo modo si dovrebbe evitare presenza eccedenza di docenti abilitati presenti sul mercato del lavoro. In caso di candidature in eccesso per il percorso abilitante potrebbe scattare il numero chiuso locale.

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Come conseguire i 60 CFU formativi

Per ottenere i 60 CFU si potranno iscrivere ai corsi i laureati magistrali, gli iscritti a un corso magistrale o a ciclo unico; questi ultimi devono aver sostenuto esami pari a 180 crediti. L’abilitazione prevede la formazione in varie materie e un tirocinio. Alla fine del percorso formativo sarà necessario superare una prova finale. È previsto uno scritto, consisterà in un’analisi sintetica di episodi, casi, situazioni ed eventuali problematiche verificatisi durante il tirocinio svolto. Dopodiché ci sarà una lezione simulata di 45 minuti in cui si progetterà un’attività didattica innovativa. Si supererà la formazione con la valutazione di 7/10 in entrambe le prove. Sono previsti anche dei casi speciali, come i 30 CFU o i 36 CFU.

Le previsioni dei vari step

La scaletta con i vari passaggi che porterà ai 60 CFU formativi, dopo l’ormai prossima pubblicazione dell’annunciato Dpcm, secondo le previsioni si immagina sarà:
entro dieci giorni dalla pubblicazione del Dpcm è previsto che arrivino le linee guida dell’Agenzia ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del sistema Universitario e della Ricerca) per l’accreditamento dei centri di formazione;
successivamente gli atenei presenteranno le candidature. Entro dieci giorni il ministero dell’Università si pronuncerà in merito;
infine, l’ANVUR entro 40 giorni esprimerà il parere in merito e ai fini dell’accreditamento che durerà almeno cinque anni.

La trattativa, anche con i sindacati, è in continua evoluzione, si attendono altre informazioni ufficiali sul tema dei 60 CFU che porteranno nei prossimi giorni ulteriori aggiornamenti.

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